Articolo comparso sul mensile “l’angolo” luglio – agosto 2006
Gli input che ci arrivano dai media sono piuttosto conservatori, quasi fossero posti a guardia delle solide basi di una società ancorata ai vecchi stereotipi, che ben segnano il confine tra “cose da uomini” e “cose da donne”. Solide mura pubblicitarie a cura della divisione dei ruoli, per non seminare incertezze e difenderci dalle ventate del nuovo che avanza.
Accendiamo la tv. La pubblicità dei biscotti ci mostra un padre e un figlio (maschio) che partono su una mongolfiera verso nuove fantastiche avventure. Al loro ritorno ci saranno una madre e una figlia (femmina) sorridenti e carine, pronte ad accogliere i loro eroi casalinghi, ai quali hanno preparato per l’occasione una succulenta colazione.
Nella jungla di Tarzan la storia è sempre quella: il muscoloso eroe stenta ad alzarsi per andare al lavoro, perde l’elefante delle otto ma per fortuna Jane, sveglia da un bel pezzo, gli ha preparato una colazioncina da leccarsi i baffi.
Dalla colazione al pranzo poco cambia: nonostante bastino “Solo cinque minuti” per preparare le bistecchine impanate, l’incombenza tocca sempre alla mamma. La figlia dal canto suo può sempre offrirsi di lavare le stoviglie post grigliata, dopo che il padre si è tirato indietro con un bel «E adesso chi li lava i piatti?».
Anche dall’altra parte del mondo, nel Borneo, la certezza è sempre una: al pranzo ci pensa lei. Il marito esploratore disperso nella fitta vegetazione assieme al collega sogna la sua dolce metà che gli prepara la carne con la gelatina.
Insomma, non tutti puntano all’immagine della ragazza meccanica, interpretata da una bella top con gli occhi a mandorla che in quattro e quattr’otto, tutta sola, rimonta una macchina. O del single tuttofare che lava i piatti e pulisce casa.
Nella realtà le cose come vanno? Le donne di certo non smontano e rimontano vetture sportive come giocassero col Lego. Gli uomini neppure. È vero che è sempre la mamma che cucina, la figlia femmina che lava i piatti e il figlio maschio che si precipita nel soggiorno immacolato riempiendo di fango il tappeto color panna? Non sempre. Per fortuna.
Rossella Pimpinella, liberamente tratto da www.libero.it/news