Ho viaggiato con loro tutte le mattine, e tutte le sere, per quasi vent’anni.
Sono uno di loro.
Siamo in gran parte professionisti stimati nei nostri posti di lavoro per la nostra efficienza, con curriculum da far invidia a moltissimi. Siamo bravi insegnanti che si fanno amare dai propri alunni ed apprezzare dai colleghi. Siamo valorosi impiegati con coefficienti di produttività quasi “giapponesi”, nonostante le 4 ore e mezza “perse” in treno (+ ritardi). Siamo militari, mercatari, funzionari di ministero, imprenditori, informatici, tecnici, operai. Sicuramente siamo tra le persone che amano di più il nostro territorio, poiché facilmente avremmo potuto trasferire la nostra dimora altrove, ma abbiamo scelto di stare nel luogo che amiamo, nonostante tutto e nonostante tutti.
Eppure un lavoro per noi pendolari, qui a Minturno non c’è.
Non c’è perché il lavoro manca, e quel poco che c’è è riservato ai raccomandati, a chi lo ha ereditato, o ai pochi coraggiosissimi che hanno osato avviare una attività dalle nostre parti senza incentivi (avendo spesso il “cuscino” di mamma e papà sempre pronto ad ammorbidire eventuali fiaschi, oppure la disperazione di chi non ha nessun’altra alternativa ).
Quel poco lavoro che non risponde a queste caratteristiche, è precario, ipersfruttato, sottopagato.
AAA Pendolare Cerca lavoro a Minturno. Ottime referenze.
Articolo Comparso su Minturnet il 27/07/2012