Salinger ha scritto “Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”… Naturalmente questo non è sempre facile: gli impegni di ognuno non sempre ce lo permettono ed anzi Alfonso ancora non sa cosa penso del suo libro, non volevo rovinare una sorpresa.
Quando mi ha chiesto di partecipare a questa presentazione mi sono ritrovata proprio a ripensare alle parole di Salinger ed al fatto che posso finalmente provare quella stessa emozione: conoscere l’autore di un libro che stai per leggere – però – non è facile; pensi e se non mi piace? Se non riesco ad appassionarmi, come faccio a dirglielo? E poi c’è l’idea che lo DEVI leggere altrimenti il tuo amico ci rimarrà male … Tutto questo è vero, e devo dire che in parte l’ho provato anche io, naturalmente PRIMA di leggere il libro.
Per prima cosa devo dire che appena cominciato, ho dimenticato l’autore – scusa, Alfonso – e mi sono lasciata prendere dalla storia e dai personaggi: non è solo un giallo a carattere scientifico anche se i temi trattati sono più che attuali, quello che colpisce di più è l’umanità dei personaggi, di tutti, non solo del dott. Grahm o di suor Mary che rappresentano le due figure fondamentali alla storia, ma tutti, anche coloro che appaiono per brevi momenti sono descritti con una varietà di sfaccettature che li rendono vicini al lettore, e che soprattutto ci permettono di comprendere le loro scelte per sbagliate che siano.
Devo dire che questo era un ulteriore scoglio: un giallo non solo scientifico, ma soprattutto – direi – etico … anche in questo caso mi sono domandata che posizione prendere? Se la storia non coinciderà con il nostro pensiero in merito? conoscendo un po’ Alfonso sull’idea di fondo non sbagliavo, però è necessario sottolineare anche in questo la sua capacità di lasciare il lettore alle sue opinioni e scelte: ad una lettura approfondita appare chiara l’opinione dell’autore, ma questa non tende in alcun modo a cercare di influenzare o giudicare quelle che sono le idee del lettore e questo – a parere di una bibliomane quale sono – è indice di un grande rispetto per coloro che si apprestano a leggere una storia.
È per questo motivo che oltre a ringraziare Alfonso per avermi invitata alla presentazione del suo libro, voglio dirgli grazie per avermi accompagnata in un viaggio molto piacevole e avermi fatto conoscere personaggi con i quali non è sempre facile essere d’accordo o condividere le scelte, ma che hanno una loro propria identità e che ci mettono chiaramente e fortemente di fronte a quesiti che ognuno di noi prima o poi si trova ad affrontare.
Raffaella Foggia
in occasione della presentazione a Napoli de “gli Angeli di Rock Castle” di Alfonso Artone, vincitore del premio “Belgioioso Giallo” 2010, e del premio miglior copertina al “creatività e scienza” di Salerno
Moderatore : Michelangelo Iossa
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