Articolo Comparso sul mensile “l’Angolo” dicembre 2007
A partire dal 9 dicembre prossimo trenitalia ha annunciato una “piccola” variazione dell’orario: piccola per modo di dire, per lo meno per l’impatto che avrà sul nostro territorio. Per quanto riguarda la tratta Formia—Roma ad esempio, saranno soppressi gli intercity delle 7:25 e delle 8:25 entrambi da Formia direzione Roma (provare a verificare sul sito www.trenitalia.it per credere…).
Il Taglio di questi due treni come dicevamo danneggierà principalmente il nostro territorio, incluso il nostro comune: tantissimi sono i pendolari infatti che come me si recano a Formia per poter raggiungere Roma il più rapidamente possibile. Anzi dico di più: danneggierà solo il golfo di Gaeta,infatti:
- Sia ad Aversa che a Latina infatti ad esempio i pendolari possono usufruire per raggiungere Roma di molti treni in più in rapporto a Minturno—Formia: basti pensare alla linea Terracina—Roma o quella Napoli—Roma via Caserta—Cassino, i cui treni in quelle stazioni si sommano algebricamente a quelli della linea Napoli—Roma via Formia (cioè quella utilizzata da noi).
- i pendolari delle altre stazioni non hanno già adesso la possibilità di usufruire degli intercity e proprio per questo noteranno solo un maggiore (e letale direi..) affollamento dei treni da loro normalmente utilizzati.
Motivo di questo taglio?
Ufficialmente mancanza di fondi…. la domanda allora sorge spontanea: perché si è preferito colpire due treni molto utilizzati sia da viaggiatori occasionali (diretti verso il nord Italia) che da pendolari, lasciando invece invariati tutti gli altri intercity (dalla 9:25 in poi per intenderci) che partono e arrivano quasi vuoti la gran parte delle volte, e che sono quindi non solo inutilizzabili dai pendolari ma anche soprattutto inequivocabilmente antieconomici?
Perché si è colpita una tratta (da Minturno—Formia a Roma) in cui non esistono comitati pendolari (degni di questo nome) e non si sono toccate altre tratte in cui la gente abitualmente occupa i binari (giustamente) al minimo problema o ritardo ripetuto?
Trenitalia si presenterà nei prossimi giorni ad un tavolo di trattativa col governo per contrattare i tagli: questo significa che proverà a ricattare l’esecutivo chiedendo in cambio altri soldi.
Come andrà a finire?
Oseranno questa volta i miti pendolari della nostra zona avanzare una minima protesta, o piegheranno anche questa volta la testa, rassegnandosi al malcostume, all’inefficienza, e all’inettitudine?
Riusciranno i nostri amministratori locali a far sentire la voce dei loro concittadini?
In ogni caso a rimetterci, come sempre, saranno i normali ed onesti lavoratori.
Alfonso Artone