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Smart Cities, Informatizzazione e Sostenibilità Ambientale

Intervista ad Alfonso Artone : informatica, energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, ed open source grazie ai fondi europei.

 

Lei spinge molto, sul concetto di “Smart Cities”. Cosa intende esattamente?

Le Smart Cities sono le città che realizzano l’innovazione sociale attraverso riforme infrastrutturali e tecnologiche. Esse risolvono i problemi sociali legati alla crescita e alla qualità della vita attraverso l’ascolto e il coinvolgimento di cittadini, imprese e associazioni. Innovare Minturno vuol dire accorciare le distanze tra il cittadino e la macchina amministrativa, rendendo i servizi più immediati, fruibili e trasparenti.

Concretamente, come intende innovare il suo comune?

Il primo importante step a mio parere è proporre il censimento digitale degli indirizzi mail e dei contatti social della popolazione. Ciò consentirebbe di accorciare le distanze tra Comune e cittadino: ad esempio aggiornandolo su nuovi servizi, su concorsi, eventi. In aggiunta, si dovranno poter richiedere ed ottenere certificati online, con tempistiche certe monitorate sul web e maggiore trasparenza. Più in avanti, tante sono le innovazioni che si potranno realizzare, magari con i fondi erogati dalla Digital Agenda Italiana per “Smart Cities”. Si pensi ad esempio ai famosi lampioni intelligenti, che consumano nettamente meno (sono a led) e sono anche piattaforma di servizi multimediali: sono utilizzabili per videosorveglianza, per servizi interattivi o per portare, sfruttando la rete elettrica, la connessione internet veloce dove essa non arriva. O ai parcheggi intelligenti, sui cui ticket al posto dell’orario è riportato un codice a barre che l’addetto “legge” con lo smartphone: grazie ad essi è possibile pagare il parcheggio o prolungare la validità del proprio ticket senza recarsi in macchina da terminale, o via sms.

Come possono avvantaggiarsi le persone meno avvezze all’ utilizzo di nuove tecnologie o che non hanno una connessione internet? Per esempio tanti anziani…

Vanno creati punti di accesso ad internet, anche de-localizzati, con personale di assistenza presso il Comune o presso associazioni culturali, giovanili, o nei centri anziani, magari volontari. Oppure, vanno incentivati corsi gratuiti di formazione informatica di primo livello.

E per innovare il Turismo, ha qualche idea?

Certamente, ad esempio la creazione di un portale turistico di Minturno, in sinergia con Città del Golfo, che contenga informazioni turistiche, orari dei bus, convenzioni… e con la creazione di un calendario turistico online, condiviso anche via social networks. Si potrebbe anche creare una “app” informativa per smartphone e tablet. Oggi costano davvero pochissimo.

Come migliorerebbe la macchina amministrativa del Comune?

Innanzitutto ritengo che Minturno debba valutare il passaggio al software Open Source (risparmio di circa 400 € a postazione). Inoltre, ritengo sia necessaria la realizzazione di una intranet comunale per facilitare il lavoro negli uffici, e che si riduca drasticamente il cartaceo, passando all’utilizzo dei sistemi di archiviazione elettronica.

Teniamo presente che le tecnologie hanno rivoluzionato tutti i settori, ma uno dei più resistenti è proprio la PA. Gran parte dei siti web dei Comuni è stata realizzata dai cosiddetti APB (“Amici Più Bravi): “smanettoni” che hanno creato siti poco fruibili o magari solo di “vetrina”: in realtà l’approccio dal basso, “libero”, può creare seri problemi quando si tratta di diritti essenziali. 

l’informaticoso

L’INFORMATICOSO: chi è costui??

tratto dal sito www.infomaticoso.net

L’informaticoso è una categoria ben definita di persona, che pian piano sta prendendo il sopravvento nella società degli anni dieci (2010 – 2020)

E’ colui per il quale l’informatica non è né una scienza, né una materia.

Non è un mezzo per poter interagire con il mondo, né uno strumento per poter crescere professionalmente e culturalmente.

Non si può neppure dire che per l’informaticoso, l’informatica sia il suo pane quotidiano, o che sia “competente” in tale settore.

Ma allora chi è questo ”benedetto” informaticoso? Forse qualcuno che odia tutto ciò che ha a che fare con i pc, le reti ed internet?

Nient’affatto: l’informaticoso non può interagire con l’informatica né usarla, e forse neppure valutarla: perché l’informaticoso è l’informatica stessa.

Il suo “IO” è talmente impermeato da questa scienza, che è diventato praticamente impossibile distinguerli l’uno dall’altra.  Nella sua vita i confini tra la realtà e la virtualità sono diventati talmente sfumati da apparire indistinti. Per i comuni mortali, comprendere il suo linguaggio, anche quando parla del più e del meno,  è estremamente complicato: il suo vocabolario quotidiano è composto in gran parte dai linguaggi di programmazione più avanzati e future applicazioni nel settore dell’elettronica ,delle biotecnologie e della cyber-informatica.

Non si deve pensare però che l’informaticoso sia una persona chiusa nel suo iper-mondo. Al contrario: è una persona gioviale e spiritosa. Ad esempio è colui che chiama con nomignoli affettuosi o irridenti i principali sistemi operativi (Windows ad es è “Winzozz”) e che mentre tutti passano a “windows 8” da “windows 7” lui se la ride perché sta già sta valutando Ubuntu 20.45.3 in versione gamma 3 (alias beta 45) e il nuovo “Google Chrome OS” 4.5.

L’informaticoso è tutt’altro che brutale, anzi: è  anche un po’ “chic”, al punto da considerare “vintage” un normale “PC desktop” con “lettore DVD”  o una consolle di penultima generazione ma “perfettamente funzionante”. L’informaticoso spesso ama leggere (preferibilmente un avvincente thriller in e-book su Kindle o I-Pad), ma non ricorda neppure se per scrivere da bambino  impugnava la penna con la mano destra o con la mano sinistra. Anzi, probabilmente, ha imparato a scrivere direttamente sulla tastiera.

Contrariamente quanto si potrebbe pensare, l’informaticoso è tutt’altro che un tipo sedentario. E’ sportivissimo. La mattina fa costantemente Jogging, e ha cura di monitorare e confrontare i suoi dati biometrici a mezzo palmare con web 3.0 e connessione wimax. Quest’ultima gli consente di interagire con il suo archivio cronologico – fitness online. Gioca pure a calcio, basket, sci e tennis dove non manca di distinguersi per la sua bravura: è più facile e rapido muovere un arto che premere il pulsante di una antiquata consolle, peggio ancora se con out-datato sensore di movimento.

Interagire con gli informaticosi, non è dunque impresa semplice. Ci proveremo con questo sito, www.informaticoso.net.

Dedicato a tutti quelli che si identificano con la scienza dell’informatica.

O più semplicemente, a tutti quelli che aspirano a diventare… informaticosi!

Always on

Per tutti quelli a cui capita più spesso di essere  “non al computer” che di non essere al computer.

Per tutti quelli a cui capita più spesso di rispondere ad un amico o ad un collega su msn, su facebook o via mail anziché di persona.

Per tutti quelli che hanno msn anche sul cellulare e, se non lo hanno, vorrebbero tanto averlo.

Per tutti quelli che mentre parlano con gli amici messaggiano su msn o con gli sms, o rispondono agli squilli.

Per tutti quelli che si portano il cellulare anche in bagno..non si sa mai.

Per tutti quelli che aggiornano il proprio blog almeno una volta la settimana e che, se non lo fanno, è solo perché tanto non gli risponde nessuno.

Per tutti quelli che se non rispondi ad un loro intervento sul blog  o ad una loro domanda su answers si offendono.

Per tutti quelli che sono dispiaciuti che second life non abbia “preso” in Italia e nel frattempo, si accontentano di habbo.

Per tutti quelli che ogni mattina la prima cosa che fanno è controllare la posta, i messaggi su facebook, netolog, badoo, habbo e linkedin, su anobee e se qualcuno ha votato le proprie risposte su answers.

Per tutti quelli che se iniziano a scrivere con la penna dopo cinque minuti hanno la tendinite.

Per tutti quelli che si lamentano che la mattina le persone lavorino anziché stare su facebook.

Per tutti quelli che ogni tanto…

Potrebbero  pure disconnettersi!

 

Alfonso Artone