Basket Scauri

Basket Scauri: un’utopia o una avvincente realtà?

Ho una certa esperienza di sport in generale, ma scrivo sicuramente  da inesperto di Basket, quindi se dirò di seguito sciocchezze correggetemi tranquillamente nei commenti. Tuttavia ho ritenuto doveroso condividere con i miei concittadini una riflessione su questo bellissimo sport, che sta regalando tante soddisfazioni al nostro Comune.

Amo lo sport, amo il basket, amo il mio Comune. Non solo per proprietà transitiva,  amo il basket Scauri.  Da quanto ho potuto constatare, e da quanto mi confermano gli amici più esperti, questa squadra va alla grande, nonostante la spada di Damocle costituita dalla sostenibilità economica, garantita pro-tempore da un generoso finanziatore. Mantenere una squadra di questo livello per un paese di 20.000 abitanti è una impresa ciclopica, onestamente.

Il problema però non è e non può essere circoscritto allo Sponsor. Trovarne uno nuovo significherebbe semplicemente posticipare il problema. Come pure non credo che fare una raccolta fondi tra la popolazione risolverebbe alcunché:  servirebbe uno sforzo poderoso (e duraturo) da parte della collettività, e sinceramente visti i tempi che corrono lo vedo improbabile. Né tanto meno ritengo che l’amministrazione comunale possa (e/o debba) fare molto di più di quello che già fa.

Che fare dunque? Una ottima risorsa è sicuramente il settore giovanile che è molto frequentato e a quanto ne sappia funziona egregiamente. Come pure gli ingranaggi societari, da quello che vedo e sento, sono ben oleati e ormai resi efficienti oltre che dalle capacità individuali dei dirigenti e dello staff, anche dall’esperienza.

Il vero problema è che  il bacino d’utenza della nostra squadra è modestissimo: per abbattere i costi occorrerebbe almeno scovare 3/4 giocatori “locali” di alto livello, ma farlo tra meno di 4.000 under 19,equamente distribuiti tra ambo i sessi (fonte ISTAT), e sicuramente non tutti dediti al Basket (ma pure se lo fossero…) è una impresa che può capitare qualche volta per una fortunata coincidenza generazionale, ma molto improbabile: a prescindere dagli sforzi degli allenatori e dello staff. Come risolvere tutto ciò?

A mio modesto parere, se si vuole provare a far sopravvivere lo Scauri a questi livelli, far continuare questa magnifica tradizione e renderla soprattutto anche “economicamente sostenibile”, non c’è che una sola soluzione: allargare il bacino d’utenza. Attirare i giovani dei Comuni limitrofi, abbattere i campanilismi, e stringere alleanze con gli altri territori, almeno fino a raggiungere un bacino d’utenza di 200/300 mila abitanti (quindi fino a Fondi/Sperlonga). In questo modo si abbatterebbero i costi, si renderebbe la società più appetibile anche per altri sponsor magari meno facoltosi, e soprattutto si farebbero crescere i nostri ragazzi davvero nel concreto sogno sportivo di poter difendere i colori del nostro amato e travagliato Comune, attirando risorse, piuttosto che spendendole.

Può sembrare una utopia, ma ritengo che stiamo già vivendo la nostra utopia ammirando il basket Scauri ad altissimi livelli.  Se vogliamo continuare a sognare, in un periodo di stenti, bisogna abbattere le barriere, e guardare oltre.

O almeno provarci.

 

Articolo pubblicato su www.minturnet.it