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A mia moglie Rossella, per i nostri 10 anni insieme

LE FOTO CHE NON SONO MAI STATE SCATTATE(07/04/2001 – 07/04/2011)

 

Cara Rossella,

Come sai le poesie non sono il mio forte…preferisco i racconti! Certo è, che per festeggiare questi dieci anni passati insieme mi sarebbe davvero piaciuto poterti dedicare alcuni versi, che non fossero in rima baciata, e che nella semplicità del linguaggio avessero saputo racchiudere la complessità del nostro amore. Versi degni di essere riletti da te qualche altra volta dopo la prima. Scriverti una storia, sarebbe stato per me più agevole: soprattutto in questo caso poiché amo il soggetto. Mi sono reso subito conto però, che trovare parole sufficientemente vive per rappresentare il nostro legame, è impresa davvero ardua: ciò che ho vissuto in questi dieci anni in cui sono cresciuto, sono migliorato e soprattutto ho imparato ad amare, difficilmente si può sintetizzare in qualche riga. E sarebbe stato anche inutile raccontare minuziosamente tutti i centoventi mesi, i tremilaseicentocinquantaduegiorni, e le ottantamilaseicentoquarantotto ore che ci hanno tenuti insieme: la vera bellezza della nostra unione, si sarebbe persa in un fiume di caratteri. Allora ho pensato di fare qualcosa di più semplice: ti mostrerò come sto vedendo questo nostro anniversario di fidanzamento. Da quando infatti ho realizzato che la data del sette aprile si stava avvicinando, nella mia mente hanno iniziato a scorrere tante immagini, che da buon informatico avevo avuto cura di salvare in una cartella protetta della mia anima. Immagini che ora in queste poche righe, proverò guardare insieme a te,  proiettandole a slide show, nello schermo tridimensionale dei nostri ricordi.

Play. La prima di queste diapositive mostra un tavolino situato davanti ad una vetrata di un bar, in uno sperduto centro commerciale del basso Lazio: lì seduti, un ragazzo ed una ragazza parlano cercando di nascondere entrambi un sorriso imbarazzato. E’ stata scattata nel pomeriggio piovoso del sette aprile duemilauno. Poi la sequenza passa ad una scogliera in riva al mare, piena di sorprese, come i passi incerti dei due innamorati che la percorrono solitari, mentre si stanno promettendo amore eterno. La proiezione poi sfuma su una festa in una villa Romana, dove un ballerino cubano anima la serata, senza avere la più pallida idea delle storie e dei dubbi che si intrecciano tra la folla che lo ammira danzare, leggero come una piuma. Poi vi è una immagine buffa dove si scorgono alcuni cordon bleu bruciati nel forno a gas della casa sulla Tuscolana che tu, Rossella, condividevi con alcune amiche. La sequenza passa a me, giovane ragazzo, intento in una telefonata fuori ad uno stabilimento balneare, di sera, seduto solitario su un muretto, mentre il resto degli amici si trova qualche metro più in la. Ricordo che la nostra chiacchierata durò oltre due ore: ma appena terminata, mi accorsi inaspettatamente che avevo ancora tante cose da dirti. Lo slide show prosegue quindi con le immagini di noi due, abbracciati, davanti ala nostra lista di nozze, immaginando come sarà la nostra casa ed il nostro futuro, certo nonostante le mille incognite. E poi vedo quattro labbra sorridenti pronunciare il sì, davanti all’altare di una Chiesa piena di amore, lo stesso che riempie oggi casa nostra. A questa, seguono le tante immagini dei primi anni di matrimonio, che sono stati il nostro secondo fidanzamento. Gli anni delle uscite spensierate, delle giornate improvvisate e dell’anarchia più completa dominata dalla nostra passione. Infine vedo le lunghe ciglia di Valeria e David spuntare fuori dal tuo grembo, e le nostre lacrime di gioia. Due figli tanto voluti quanto miracolosamente inaspettati che hanno completato la nostra esistenza e hanno dato un nuovo senso alle nostre vite unite. Era l’ultima diapositiva, ma le potremo rivedere tutte le volte che vorrai: basta utilizzare come player il nostro amore, ignaro di tutti i limiti umani e degli inevitabili attriti, non legato a nulla di razionale o progettuale. Un amore fondato sulla certezza della volontà di aver trovato entrambi la persona a cui eravamo destinati.

Stop. Il software celebrale mi ignora e lo slide show ricomincia daccapo. Mi soffermo sulla prima diapositiva e resto sorpreso: solo ora mi accorgo, che tutte le immagini seguenti, erano  già racchiuse in quei sorrisi imbarazzati di una giovane coppia, seduta in uno sperduto centro commerciale del basso Lazio.

Scauri 06/04/2011

Alfonso Artone