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Miss Frances Fleetwood

Ci sono persone che restano a lungo all’ombra della Storia. Sono persone che, con il loro esempio, incidono nella vita degli uomini molto di più di eventi eclatanti. Sono persone silenziose, umili, disadorne ma sempre con una forte consapevolezza di cosa sia la dignità e libertà. Miss Frances Fleetwood era una di queste. Gran parte della sua vita è trascorsa a Scauri, all’ombra del Generale Nobile, una delle più importanti figure dell’aeronautica Italiana, noto per le trasvolate in dirigibile sul Polo Nord, l’ultima delle quali, nel 1928, gli fu fatale.

Miss Frances, si dice, si era recata in Italia come traduttrice per un giornalista che doveva intervistare il famoso Generale, e da allora non era andata più via: forse perché affascinata dalla figura di Nobile o per amore del nostro territorio. Sta di fatto che affittò una dependance del Generale, e vi restò fino alla fine dei suoi giorni. Tra le varie leggende che si narrano sulla sua figura, sembra che durante il fascismo salvò alcuni scritti di Nobile portandoli in Inghilterra e da allora il legame con il Generale si consolidò ancora di più.

Il senso di umiltà e coraggio di Miss Frances, non è passato inosservato tra residenti e turisti. Era famosa per i suoi bagni nel freddo mare primaverile ma soprattutto per le sue passeggiate sul lungomare, con una bustina in mano per raccogliere i rifiuti lasciati cadere da persone dalle mani – e dal cuore – “distratti”: senza rimproveri o gesti eclatanti, ma sempre con estrema discrezione. Pochi invece sanno, che era una virtuosissima scrittrice. Il Comitato Dragut, molto attivo nel Golfo di Gaeta non solo nella cultura, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica a tematiche ambientali e sociali, ha proposto sabato 29 Marzo una giornata interamente dedicata a Miss Frances, che è stata accolta con entusiasmo e partecipazione. Tale iniziativa rientra in una serie di eventi che condurranno ad ottobre alla terza edizione del “Premio Dragut”.

La giornata è iniziata alle ore 09:30, presso la Scogliera di Scauri nei pressi di Monte d’Oro, luogo simbolico non solo per il particolare fascino paesaggistico, ma anche perché vicino alla dimora di Miss Frances. Durante la mattinata, il folto gruppo si è mosso verso Monte d’Argento, senza troppo clamore, armati di guanti e bustoni della spazzatura, emulando con simbolica semplicità le gesta di Miss Frances, cioè, raccogliendo quei rifiuti che deturpano il decoro e la bellezza del bellissimo litorale laziale. La giornata è proseguita nel pomeriggio, alle 17:15 presso il giardino del Labter (ex Fabbrica Sieci) dove è stata scoperta una targa ricordo, posizionata accanto ad un albero piantato per l’occasione. Tale gesto ha voluto sancire la continuità del messaggio di Miss Frances, il senso di appartenenza, la fedeltà alla nostra terra, la gentilezza e la bellezza che solo il rispetto della natura sanno trasmettere alle future generazioni. Subito dopo, si è tenuto il convegno “la Storia di Miss Frances”, nel quale vi è stata una rievocazione biografica e delle sue opere, a cura dei proff. Franco Valerio, Pasquale Maffeo e del giornalista Antonio Lepone. Brani dell’ autrice sono stati letti dalla prof.ssa Anna Carrubbo, dell’Associazione amici del Libro. Moderatore dell’evento, il giornalista dott. Marcello Rosario Caliman, dell’associazione Italia Nostra.

Complimenti davvero al Comitato Dragut per aver organizzato questa iniziativa, che sancisce il legame imprescindibile tra cultura, amore e rispetto per il nostro territorio. E che avrà senz’altro un seguito.

Articolo comparso su “l’Avvenire” il 30/03/14

Presentazione Minturno è Traetto al Castello Baronale di Minturno

Il Sindaco del Comune di Minturno è lieto di invitare  la S.V. alla presentazione del volume

 

MINTURNO È TRAETTO

Di Dino Artone e Alfonso Artone

 Sabato 22 Marzo 2014

Presso: Castello Baronale di Minturno

 

PROGRAMMA

Saluti:

  • Dott. Paolo Graziano – Sindaco di Minturno
  • Don Elio Persechino- Parroco di San Pietro Apostolo in Minturno

 

Interventi:

  • Dott. Pier Giacomo Sottoriva – Storico
  • Dott. Alfonso Artone – Autore del volume
  • Dott. Dino Artone- Autore del volume
  • Lara Artone- Illustratrice grafica – Pittrice
  • Dott. Bruno Ripoli- Presidente Federazione Nazionale Tradizioni Popolari
  • Dott. Plinio Conte- Dirigente ISMEF
  • Prof. Enrico Bruno- Delegato alla Cultura
  • Armando Caramanica- Editore
  • Walter Creo- Presidente  Pro Loco Minturno

 

Moderatore:

Dott. Antonio Lepone

Addetto alle Relazioni Esterne del Comune di Minturno

Minturno è traetto invito_Pagina_1 Minturno è traetto invito_Pagina_2

 

“…Questo libro è cosa diversa. È una dichiarazione di amore per tutto ciò che odora di Minturno, di aurunco, di personaggi, di lingua parlata e in procinto di diventare materiale da archivio di feste, di cicli di vita,  di cronaca spicciola o persino di attualità  nella sua forma più effimera: eventi che durano nel privato, ma che negli anni si stravolgono in  una  rincorsa contro il tempo, che trasformerà l’attualità in memoria… Io chiamerei questa opera di Dino e Alfonso Artone, ricerca del “genius loci”, quello spirito che unisce in repubblica federata Minturno e le sue frazioni: afflato che rievoca le antiche lotte per la sopravvivenza degli Aurunci rispetto ai Romani invasori, trasformandosi in nostalgia di confine… Se un libro è ciò che riesce a suscitare nel lettore, questo volume è anche l’inconscio raffronto tra  ieri  e  oggi, distonia  tra tempi diversi, specchio di un tempo andato nel quale si riflette, deformandosi, l’odierna vita.  Perché la vita non è solo quella dell’individuo, che si esaurisce in uno spazio temporale più o meno lungo, ma è la sintesi delle varie vite che proprio il “genius loci” crea attraverso le società che si susseguono…”.

 

 

(Dalla “Presentazione” di Pier Giacomo Sottoriva)

il Ponte delle Parole

PONTEIl PONTE delle PAROLE

di Pino De Renzi

Quando, come e dove un uomo, anzi un ragazzo sempre sorridente come lo è Alfonso Artone, DIVIENE scrittore?
Quando pubblica il suo primo racconto? O il suo primo libro? Quando è pubblicato da un GRANDE editore?? Quando ha finalmente successo? O quando viene ‘riconosciuto’ come tale dalla ‘società’ ?
Quando, precisamente, Alfonso ha potuto fregiarsi del titolo degli dèi? Degli dèi, certo, perché l’uso della parola non è per tutti.
C’è chi per esempio le parole le spreca.
C’è per esempio chi, non sapendo che sentimenti esprimere oltre alla facile detrazione e alla discussione razzolante delle galline che beccano l’aia, usa le parole non per esprimere meraviglia davanti ad un libro che nasce ma solamente – sola mente – distacco e sufficienza.
Se la sono davvero mai posta costoro, vostro Onore, la domanda fondamentale di questo processo alle intenzioni?
Quando, un uomo si ‘sente’ Scrittore?
Io lo conosco, quel momento. Lo conosco benissimo.
Ci si sente scrittori quando in un momento preciso della vita si comprende che ciò che scriveremo noi non lo scriverà mai nessuno. O lo scriviamo noi, quel racconto, quel libro, quel verso, o non lo farà mai più nessuno.
Uno scrittore è un ponte sull’eternità, direbbe Richard Bach: è un ‘qualcuno’ che si prende l’onere di costruire e raccontare le storie di altri e per gli altri.
Il primo romanzo che ho letto di Alfonso era un ponte sulla morale, sull’amore e sulla coscienza. Il suo secondo libro di fantascienza è un ponte sul tempo e so, ma non rivelo ancora nulla, che Alfonso sta scrivendo e costruendo un altro ponte tra padrI e figli, tra nonni e nipoti, tra genti diverse eppure simili.
Per poter costruire un ponte, però, bisogna avere ben chiaro le sponde che si vuole unire. Bisogna avere un’idea, un progetto, un sogno.
Ecco: è questo il momento in cui uno comincia a sentirsi scrittore. Quando capisce che le sue parole non sono più solo proprie ma di tutti.
Poco importa se le scrivi nel sottosuolo come Dostojevski o se le pubblichi in e-book a 50 centesimi. Poco importa se le pubblicizzi da te o se le affidi alla corrente di un fiume.
A me interessa che le parole non siano sprecate e che si sia avuto il (bi)sogno di scriverle. Non importa quanto sia venduto un libro. Non importa quanto sia ‘riuscito’. Importa che tu abbia avuto il coraggio di pensarle e di donarle agli altri. Anzi, di restituirle, visto che le parole, come la vita, non sono del tutto nostre.
Io credo che Alfonso quelle parole le abbia sentite dettate dentro di sé. Ed è da quel preciso momento che Alfonso può dirsi scrittore.

i Libri di Alfonso Artone