Archivi categoria: Pendolarismo

Per tutti i pendolari …

Per tutti quelli che passano più di un’ora al giorno sul treno

Per tutti quelli che Odiano trenitalia perché i treni potrebbero essere più precisi, efficienti, puliti

Per tutti quelli che amano trenitalia (ci sono?) perché senza di essa sarebbero stati costretti a comprare casa in città a 10.000 € a metro quadro, e perché senza di essa non avrebbero stretto nuove amicizie, scoperto nuovi amori, scritto nuovi romanzi.

Per tutti quelli che si chiedono se ha senso lavorare per otto o nove ore al giorno, per poi utilizzare casa come albergo, e magari sentirsi pure in colpa per essere usciti “presto” (ma perché a Roma alle 9 e mezza non sono ancora in ufficio e invece tu, pendolare, ci stai già alle 8?)

Per tutti quelli che, studenti, avrebbero preso volentieri casa in città insieme agli amici. Finché non hanno scoperto che un posto letto da condividere con uno sconosciuto costa 400 euro al mese (più spese)

Per tutti quelli che usano il treno per lavorare con il pc, chattare su facebook ed msn e si chiedono perché trenitalia non mette un ripetitore WIFI su ogni treno

Per tutti quelli che avevano giurato “mai più in treno” e invece ci marciranno per il resto dei loro giorni.

Per tutti quelli che non capiscono come mai con i soldi degli abbonati dei regionali e degli intercity ci costruiscono la TAV in cui non andremo mai..

Per tutti quelli che non capiscono come mai da quaranta anni a questa parte i tempi di percorrenza dei treni sono peggiorati (ma la tecnologia invece dicono che è migliorata)

Per tutti quelli che pagherebbero pure il doppio l’abbonamento, pur di avere un servizio efficiente

Per tutti quelli che pensano che, aderendo a questo gruppo, potranno dire

“L’UNIONE FA LA FORZA!”
E provare a fare qualcosa per far valere i nostri diritti…o almeno potranno dire:

“MAL COMUNE MEZZO GAUDIO!”

guai in vista per i pendolari del golfo di gaeta

Articolo Comparso sul mensile “l’Angolo” dicembre 2007

A partire dal 9 dicembre prossimo trenitalia ha annunciato una “piccola” variazione dell’orario: piccola per modo di dire, per lo meno per l’impatto che avrà sul nostro territorio. Per quanto riguarda la tratta Formia—Roma ad esempio, saranno soppressi  gli intercity delle 7:25  e delle 8:25 entrambi da Formia direzione  Roma  (provare a  verificare sul sito www.trenitalia.it per credere…).

Il Taglio di questi due treni come dicevamo danneggierà principalmente il nostro territorio, incluso il nostro comune: tantissimi sono i pendolari infatti che come me si recano a Formia per poter raggiungere Roma il più rapidamente possibile. Anzi dico di più: danneggierà  solo il golfo di Gaeta,infatti:

  • Sia ad Aversa che a Latina infatti ad esempio i pendolari possono usufruire  per raggiungere Roma di  molti treni in più in rapporto a Minturno—Formia:  basti pensare alla linea Terracina—Roma o quella Napoli—Roma via Caserta—Cassino, i cui treni in quelle stazioni  si sommano algebricamente a quelli della linea Napoli—Roma via Formia (cioè quella utilizzata da noi).
  • i pendolari delle altre stazioni non hanno già adesso la possibilità di usufruire degli intercity e proprio per questo noteranno solo un maggiore (e letale direi..) affollamento dei treni da loro normalmente utilizzati.

 

Motivo di questo taglio?

Ufficialmente mancanza di fondi…. la domanda allora sorge spontanea:  perché si è preferito colpire due treni molto utilizzati sia da viaggiatori occasionali (diretti verso il nord Italia) che da pendolari,  lasciando invece invariati tutti gli altri intercity (dalla 9:25 in poi per intenderci) che partono e arrivano quasi vuoti la gran parte delle volte, e che sono quindi non solo inutilizzabili dai pendolari ma anche soprattutto inequivocabilmente antieconomici?

Perché si è colpita una tratta (da Minturno—Formia a Roma) in cui non esistono comitati pendolari (degni di questo nome) e non si sono toccate altre tratte in cui la gente abitualmente occupa i binari (giustamente) al minimo problema o ritardo ripetuto?

 

Trenitalia si presenterà nei prossimi giorni ad un tavolo di trattativa col governo per contrattare i tagli: questo significa che proverà a ricattare l’esecutivo chiedendo in cambio altri soldi.

Come andrà a finire?

Oseranno questa volta i miti pendolari della nostra zona avanzare una minima protesta, o piegheranno anche questa volta la testa, rassegnandosi al malcostume, all’inefficienza, e all’inettitudine?

Riusciranno i nostri amministratori locali a far sentire la voce dei loro concittadini?

 

In ogni caso a rimetterci, come sempre, saranno i normali ed onesti lavoratori.

 

Alfonso Artone