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videogiochi online

Articolo comparso sul mensile “l’angolo” luglio – agosto 2006

Ricordo ancora il mio primo videogioco: lo avevo ricevuto in regalo dalle mie sorelle, come “souvenir” di una gita scolastica in Austria. Il protagonista era  un piccolo pompiere il cui scopo era di dover salvare donne e bambini dalla furia delle fiamme. La grafica era a dir poco approssimativa, il display a cristalli liquidi in bianco e nero era  alimentato ad energia solare, cosa che lo rendeva ai miei occhi a dir poco… avveniristico: che bel regalo che avevo ricevuto!

Passavo ore intere, a casa o sotto l’ombrellone nel disperato tentativo di superare il mio ultimo record, e ogni tanto mi davo qualche aria sfidando i miei piccoli  amici che, meno allenati di me, difficilmente riuscivano a raggiungere anche solo la metà dei miei punti…

Mi sentivo davvero un supereroe!

Sono passati due decenni ormai, ma sono rimasto, come parecchi della mia generazione, un grande appassionato di videogames.

Molta e’ stata l’evoluzione in questo settore, e l’immediatezza del gioco e’ stata purtroppo sostituita spesso da una grafica impegnativa, che rende senz’altro i giochi più spettacolari,  ma ne danneggia la giocabilità: in poche parole, per le case produttrici, e’ molto più facile vendere un gioco che si presenta bene nel trailer, piuttosto di uno brutto a vedersi ma molto avvincente una volta che lo si inizia a giocare.

Fino a qualche tempo fa sembrava aver resistito a questa evoluzione – involuzione solo il buon vecchio Game Boy, e i cellulari di ultima generazione trasformatisi ormai in piccole consoles; ma grazie alla rete internet, qualcosa sembra essere  cambiato di recente: da un po’ di tempo infatti, accanto ai siti che offrono software gratuito da scaricare (vedi tuttogratis, tucows, filetz…), sono nati alcuni che propongono l’utilizzo di giochi ed applicazioni direttamente dalla rete. Ciò garantisce infatti ai Web-Owners un notevole incremento di introiti pubblicitari generati dai banners (i “cartelloni” virtuali presenti on-line): al sito infatti, gli utenti non accedono più solo per scaricare il programma o il gioco, ma ogni volta che lo usano, moltiplicando a dismisura quindi le volte che “vedono” gli spot presenti, e, di conseguenza, i soldi che gli sponsors sono disposti a sborsare per un piccolo spazio pubblicitario.

Da questo filone di internet – marketing, sono nate quindi le sale giochi on line, che sfruttano la ormai collaudatissima tecnologia flash, presente da molto anche sulla gran parte dei cellulari in commercio. Per ridurre i tempi di attesa, per mia estrema soddisfazione, i programmatori flash sono stati costretti a proporre giochi molto immediati e con grafica essenziale: in poche parole, poco più di quelli a cui eravamo abituati a giocare negli anni ottanta!

E a giudicare dal successo che stanno riscontrando, questi videogames riescono ad appassionare ancora grandi e piccoli, proprio per la loro semplicità. Dal punto di vista di noi utenti, il grosso vantaggio di tali siti, oltre la gratuità e il costante inserimento di nuovi videogames, è l’assortimento impressionante di giochi a disposizione: si va dai circa cento ai quasi mille.

Tra queste sale giochi virtuali, la parte del leone la fa sicuramente  www.zupperman.com: oltre a contenere un ampio assortimento di giochi, ha  anche una avvincente classifica generale per gli iscritti, che unisce tutti i punteggi dei singoli giochi in una unica  generale:.nonostante i modesti premi offerti, questo sito sta riscuotendo un grandissimo successo, anche….. a Scauri! Se scorrete la classifica potrete trovare infatti i nostri concittadini Hulk64, Marketto94, Ele e Superman91 piazzati in buonissime posizioni; senza contare poi molti altri che gareggiano in incognito…. Unico limite di questo sito, e’ che non funziona da Pda, Smartphone e cellulari, nemmeno quelli di ultimissima generazione. Per tali utenti, suggerisco il sito www.flashgames.it, che  funziona bene però solo con dispositivi in grado di supportare una grafica di almeno 640×480 – vedi QTEK 9000, I-matae Jasjar, etc etc; ha un ampissimo carnet di giochi, ma per la mancanza di una classifica generale,che e’ il motivo principale del successo di zupperman, per la grafica un po’ caotica e per la lentezza alle volte esasperante continuiamo a preferire zupperman. Infine va menzionato www.giochi.org, senza dubbio il peggiore dei tre, in quanto ad assortimento giochi (basti pensare che propone a pagamento puzzle bubble…..): questo sito ha però dalla sua il fatto di funzionare da pda come flashgames, e in più mette in palio per gli iscritti  un notebook; purtroppo però le regole con cui lo si vince ci sono apparse poco chiare e comunque non  legate ad una classifica generale. Facciamo allora il tifo per  i nostri concittadini, sperando che riescano ad entrare nella top ten (hulk64 ad oggi e’ undicesimo, seguito da Marketto94 sedicesimo) e invitiamo tutti gli internauti, più o meno giovani a….sfidarli!

Io intanto torno a salvare le donne e i bambini dalle fiamme…..

 

Alfonso Artone

Un mare di schiuma marrone

Articolo tratto dal  mensile “l’angolo” luglio  – agosto 2006

Sono un medico microbiologo e vivo e lavoro a Torino. Ma questa estate sto “schiumando” di rabbia qui a Scauri, dove sono in vacanza con la mia famiglia. Il fatto è che a Scauri io ci sono nato, 42 anni fa. Da bambino, facendo il bagno, non era raro che vedessi nuotare qualche ippocampo. Se infilavo la mano sotto la sabbia, la ritiravo con almeno 2 o 3 telline nel palmo, che potevo mangiare tranquillamente crude! Ho ancora una foto in cui, cappellino in testa, costruivo castelli di sabbia sulla riva, e da grande sognavo un giorno di vedere i miei figli fare la stessa cosa. Ora ho due figlie, di 6 e 4 anni, che sguazzano in un mare … di schiuma marrone! I vecchi del luogo mi dicono che qui a Scauri una volta c’erano le dune, poi hanno costruito il lungomare e le dune sono svanite, e, dopo poco , anche i cavallucci marini sono spariti. Quando frequentavo il liceo, a Marina di Minturno, delle finestre della mia aula vedevo le barche con i turbo-soffianti arrivare fino quasi a riva, e dopo poco sono sparite anche le telline, che d’altronde non avrebbero potuto a lungo reggere l’assalto delle ruspe che ogni anni dragavano la battigia per far recuperare la sabbia che i lidi perdevano per via che non c’erano più le dune. Mano a mano che crescevo ho visto ogni volta sparire un pezzo del mio sogno, quello di un mare ricco e pulito. Quest’anno è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Le mie vacanze stanno ormai per finire e in 20 giorni non sono riuscito una sola volta a fare un bagno decente! Ai miei bambini, ho dovuto vietare di entrare in acqua già molte volte. Acqua? Ogni giorno è una melma di alghe, pesci morti e maleodoranti, residui di cozze arrivate chissà da dove (non certo dagli scogli, eh?), buste di plastica, mattoni (si, mattoni!), e soprattutto quella putrida, schifosa schiuma marrone. Leggo sulle vostre pagine che dalle analisi non vi sono batteri coliformi (e ci mancherebbe altro!) e che quindi il mare è … balneabile. Mi spiace, ma di balneabile c’è davvero poco! E’ balneabile quella sostanza liquida che sembra olio o nafta, e che se ci nuoti dentro lascia dietro di te una scia di bolle di sapone? Sui giornali ho letto un paio di articoli, ma secondo me bisogna fare molto di più. Bisogna fare pressing, per usare un termine calcistico. Bisogna non dare fiato ai politici, bisogna che si facciano interviste ai cittadini e ai villeggianti perché possano dire la loro (e se ne sentirebbero delle belle!), bisogna che i cittadini si riuniscano magari in associazione e non diano tregua a chi minaccia con il proprio lassismo e noncuranza il nostro tesoro più prezioso. Non ho letto un solo comunicato dei sindaci di tutto il litorale (a parte, forse per motivi pubblicitari, il sindaco di Formia). Cosa pensa il presidente della regione? E quello della provincia? E il sindaco di Minturno? E quello di Gaeta (Scauri fa parte o no del “suo” golfo)? Boh, tutto tace. I coliformi non ci sono, quindi tutto è regolare. Si monitorizza. Magari fino alla prossima estate, e quella dopo, e quella dopo ancora. Poi tanto ogni volta arriva l’inverno e tutto torna come prima. In questi giorni si è sentito il grido : Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo. Io lo cambierei in : Facciamo qualcosa, Facciamo qualcosa, Facciamo qualcosa!

Giuseppe De Renzi

Stereotipi da spot: il papà al lavoro, la mamma in cucina

Articolo comparso sul mensile “l’angolo” luglio – agosto 2006

Gli input che ci arrivano dai media sono piuttosto conservatori, quasi fossero posti a guardia delle solide basi di una società ancorata ai vecchi stereotipi, che ben segnano il confine tra “cose da uomini” e “cose da donne”. Solide mura pubblicitarie a cura della divisione dei ruoli, per non seminare incertezze e difenderci dalle ventate del nuovo che avanza.

Accendiamo la tv. La pubblicità dei biscotti ci mostra un padre e un figlio (maschio) che partono su una mongolfiera verso nuove fantastiche avventure. Al loro ritorno ci saranno una madre e una figlia (femmina) sorridenti e carine, pronte ad accogliere i loro eroi casalinghi, ai quali hanno preparato per l’occasione una succulenta colazione.

Nella jungla di Tarzan la storia è sempre quella: il muscoloso eroe stenta ad alzarsi per andare al lavoro, perde l’elefante delle otto ma per fortuna Jane, sveglia da un bel pezzo, gli ha preparato una colazioncina da leccarsi i baffi.
Dalla colazione al pranzo poco cambia: nonostante bastino “Solo cinque minuti” per preparare le bistecchine impanate, l’incombenza tocca sempre alla mamma. La figlia dal canto suo può sempre offrirsi di lavare le stoviglie post grigliata, dopo che il padre si è tirato indietro con un bel «E adesso chi li lava i piatti?».

Anche dall’altra parte del mondo, nel Borneo, la certezza è sempre una: al pranzo ci pensa lei. Il marito esploratore disperso nella fitta vegetazione assieme al collega sogna la sua dolce metà che gli prepara la carne con la gelatina.
Insomma, non tutti puntano all’immagine della ragazza meccanica, interpretata da una bella top con gli occhi a mandorla che in quattro e quattr’otto, tutta sola, rimonta una macchina. O del single tuttofare che lava i piatti e pulisce casa.

Nella realtà le cose come vanno? Le donne di certo non smontano e rimontano vetture sportive come giocassero col Lego. Gli uomini neppure. È vero che è sempre la mamma che cucina, la figlia femmina che lava i piatti e il figlio maschio che si precipita nel soggiorno immacolato riempiendo di fango il tappeto color panna? Non sempre. Per fortuna.

Rossella Pimpinella, liberamente tratto da  www.libero.it/news