Il consiglio comunale? Luogo di partecipazione
Articolo comparso nel mensile “l’angolo” novembre 2007
Nel comune di Minturno c’è un luogo fisico ed umano, che ogni cittadino di tanto in tanto, dovrebbe frequentare: il consiglio comunale. Non sarebbe tempo perso o sottratto a cose ben più importanti.
Sarebbe il tempo della partecipazione politica, un tempo prezioso per osservare, conoscere, capire, per rendersi conto di chi amministra e di come lo fa.
E il come lo fa, nel nostro comune è chiaro. Basta andare una sola volta ad uno qualsiasi dei consigli comunali per capire il perché di tante cose che non vanno nel nostro territorio. La maggior parte delle lamentele che noi cittadini quotidianamente manifestiamo , dipendono da scelte che i nostri amministratori fanno nel luogo dove si dovrebbe operare per il bene comune.
C’è una cosa che veramente sconvolge quando entri nella splendida sala consiliare, ti siedi ed hai davanti a te il consiglio al completo: l’assoluta mancanza di rispetto, una maleducazione imperante, un’arroganza sconvolgente. E questo devo dire, è un comportato molto diffuso soprattutto tra la maggioranza.
C’è chi mangia noccioline, chi legge il giornale, chi chiacchiera tranquillamente, chi porge le spalle al consigliere che sta parlando, chi rimane composto al suo posto, sembra assorto in altri pensieri ma pronto ad alzare la paletta quando si deve votare in modo già stabilito indipendentemente dal dibattito in aula.
Si resta sconvolti, di fronte ad una scena del genere. Qualcuno se ne va sdegnato. Qualche altro sorride per non piangere, altri ancora si sentono traditi come cittadini. Ma proprio per questo, superando tristezza rabbia e demotivazione, bisogna andare, bisogna che il cittadino, anche solo per ascoltare e senza diritto di parola, si riappropri con la sua presenza del luogo in cui tante decisioni e tanti progetti vengono approvati con una superficialità disarmante. Davanti a cittadini attenti….potranno i nostri amministratori continuare a mostrare questo volto sporco della politica?
Nella sala consiliare, alle spalle del sindaco, del presidente del consiglio e del segretario, c’è uno bellissimo crocifisso. Quante decisioni contro l’uomo vengono prese in nome di quel Cristo in croce. Chissà cosa pensa Dio in quei momenti. Forse da quegli occhi allibiti, scende una lacrima.