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Un calendario dedicato a Papa Francesco

Questa l’iniziativa della parrocchia di S. Albina e del centro culturale “don Lorenzo Milani” che hanno dedicato il calendario murale “l’Uomo dell’anno” al Papa che “non ha cambiato solo le parole: ha cambiato la musica”, come ha voluto sottolineare Nancy Gibbs, direttore del Times, motivando la scelta di eleggere a uomo dell’anno Papa Bergoglio, il terzo dopo Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, ma l’unico ad aver ottenuto il prestigioso riconoscimento dopo soli 8 mesi di pontificato. Il calendario è costituito da dodici foto del Papa, scattate da don Simone Di Vito nel viaggio a Rio per la giornata mondiale della Gioventù, all’incontro con i Vescovi italiani e all’udienza con Giornalisti, accompagnate da un messaggio che Papa Francesco dona giornalmente a ciascuno di noi:“ Sono un peccatore cui Dio ha guardato”;”L’unica guerra che tutti dobbiamo combattere è quella contro il male”;”Si alzi forte in tutta la Terra il grido della pace”;“La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità”;”Il segreto della vita cristiana è l’amore. Solo l’amore riempie i vuoti, le voragini negative che il male apre nei cuori”;”Cari giovani non abbiate paura di fare passi definitivi nella vita. Abbiate fiducia, il Signore non vi lascia soli”;”Ringrazio tutti i missionari, uomini e donne che lavorano tanto per il Signore e per i fratelli, senza fare rumore”; “Abbiate cura della creazione; ma soprattutto abbiate cura delle persone che non hanno il necessario per vivere”;”Se i beni materiali ed il denaro diventano il centro della vita, ci afferrano e ci fanno schiavi”;”Partecipiamo troppo spesso alla globalizzazione dell’indifferenza, cerchiamo invece di vivere una solidarietà globale”;”Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà”;”Seguire Gesù significa condividere il suo amore misericordioso per ogni essere umano”. Ci auguriamo davvero che questi messaggi restino affissi nei nostri muri, ed impressi nei nostri cuori.

 

Articolo comparso su “l’Avvenire” del 12/01/14

S. Albina, il 14 Dicembre dibattito sulle orme di don Maurizio Patriciello.

“Lo Stato dovrebbe essere per noi come un padre. Ma ci ha tradito” ha ribadito in una affollatissima S.Albina don Adriano Police, parroco nella terra dei fuochi. “Per anni ci siamo autoaccusati: ma ora abbiamo imparato a diffidare di chi parla di rifiuti solidi urbani evitando di parlare di rifiuti tossici. E di chi ora chiede milioni per bonificare terre che non possono essere più bonificate.” Secondo don Adriano è fondamentale: “mappare i terreni, per capire dove e come ripartire; fare un registro dei tumori: basta un giro al Pascal per capire qual è il triangolo della morte; dialogare con le istituzioni: è snervante ma fondamentale.” Durante il dibattito l’Assessore all’Ambiente di Minturno, avv. Lepone, ha affermato: “Quando ho sentito le dichiarazioni di Schiavone,ho capito che un comunicato stampa non bastava: bisognava chiamare i Sindaci a raccolta, far firmare loro un patto. Lo abbiamo fatto, e con loro siamo andati in Procura a chiedere risposte. Ma è solo l’inizio.”

 

Articolo comparso su “l’Avvenire” del 14/12/13

Stop al biocidio: un fiume di proteste

Articolo tratto dal quotidiano “l’Avvenire” del 25 Novembre 2013

di Alfonso Artone

patrizia cervone
foto di Patrizia Cervone

Il 16 Novembre un imponente corteo si è snodato per le vie di Formia: un vero e proprio “affluente” del fiume in piena che ha attraversato le vie di Napoli a seguito delle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone, sulla presunta e inquietante presenza di rifiuti tossici interrati. Partecipavano molte associazioni e comitati, tantissima gente comune e pochi politici senza distintivo. Molti gli striscioni: “Ho un sogno: morire di vecchiaia”; “La camorra uccide senza sparare”; “Stop al biocidio”; “Siamo tutti avvelenati”. Ma soprattutto, il corteo è stato caratterizzato da lunghi momenti di silenzio. Un silenzio urlato che pretendeva risposte.

“I poteri perversi hanno distrutto le nostre terre, le nostre colline e il nostro mare, ma c’è anche la nostra corresponsabilità.” – hanno dichiarato gli organizzatori – “Questa manifestazione deve segnare una presa di coscienza e sostenere coloro che lottano per questa terra. Vogliamo sapere la verità sugli interramenti di fusti tossici nel territorio, sulle discariche e sugli scarichi illeciti. La verità sull’incidenza dei tumori e sull’incidenza della criminalità organizzata sulle criticità ambientali nella zona del sud pontino!”

Intanto a Minturno, il 14 scorso, si è tenuta una riunione tra tutti i Sindaci dell’area aurunca volta a stipulare un patto per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute dei cittadini. Come ha dichiarato don Simone Di Vito, Parroco in S. Albina nonché Direttore dell’Ufficio della pastorale sociale e del lavoro, Giustizia e pace, Salvaguardia del Creato: “Coltivare e custodire il creato: è un´indicazione di Dio data non solo all´inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del Suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti. I cristiani non possono fare da spettatori ma devono impegnarsi secondo le competenze e le responsabilità per ridare al territorio le caratteristiche ad essi donate dal Creatore”